FAQ | Domande frequenti

Dove si può installare il sistema AQUAPONIX©?

L’acquaponica, come le altre coltivazioni fuori suolo, può essere sfruttata in aree geografiche più vaste rispetto alle classiche coltivazioni in pieno campo. Tali sistemi, mediante l’utilizzo di atmosfera controllata possono applicarsi in aree climatiche estreme, in territori aridi e contaminati. Sul Pianeta sono presenti terreni pesantemente contaminati da Arsenico, Piombo, Mercurio, idrocarburi, Sali, ecc. che rendono impossibili le coltivazioni. Previ adeguati studi e messe in sicurezza, le colture fuori suolo possono essere sfruttate per offrire una produzione anche in tali aree.

Gli impianti fuori-suolo possono anche venire utilizzati senza atmosfera controllata nelle normali zone rurali del nostro territorio italiano, ed in tal caso, facendo un confronto tra l’acquaponica e la coltivazione tradizionale in pieno campo, si avranno produzioni maggiori; con cicli di crescita dei vegetali più brevi ed il periodo stagionale di crescita delle verdure risulterà prolungato. Citando un esempio: la produzione di lattuga nel sistema acquaponico nella nostra zona a clima temperato sarà completata in circa 21/25 giorni nei periodi estivi, e permetterà una produzione (sebbene minore) anche nel periodo più freddo, con il ciclo biologico completato in circa 45/60 giorni (secondo varietà).

Conviene investire in un sistema AQUAPONIX©?

L’investimento economico iniziale, per la qualità e la produttività riscontrata negli impianti di acquaponica, si calcola che possa essere ammortizzato in tempi molto brevi se confrontato con altri sistemi fuori-suolo o alla classica azienda agricola.

Esempi di applicazione del sistema AQUAPONIX© in attività commerciali

Agriturismi, ristoranti e B&B, che dispongono di aree esterne non utilizzate, possono richiedere impianti acquaponici che verranno realizzati su misura in base alle singole esigenze. In questo modo, potranno offrire ai clienti prodotti sani e di stagione; con produzioni e tempi di crescita che saranno adattati in base alla stima della richiesta giornaliera.

I negozi di alimentari di nicchia possono auto-prodursi i vegetali, se in possesso di superfici su cui installare l’impianto. Possono inoltre accordarsi con le aziende agricole locali per l’approvvigionamento di prodotti agricoli acquaponici, ad oggi sempre più richiesti per le loro caratteristiche di salubrità, in particolare per soggetti allergici e intolleranti che necessitano di ortaggi a basso contenuto di metalli pesanti e senza residui di fitofarmaci.

Coltivatori che producono grandi quantitativi di ortaggi destinati ai mercati e al km0.

Esempi concreti di Comuni che vogliono dare una svolta innovativa e sostenibile per la città

La nostra azienda è in continua evoluzione, la ricerca ed il miglioramento sono all’ordine del giorno.

La collaborazione con aziende all’avanguardia unite alla nostra dinamicità, contribuiscono con la ricerca a innovare continuamente gli impianti in un settore in costante sviluppo.

La flessibilità ci permette di strutturarci, giorno dopo giorno, per soddisfare le esigenze dei nostri clienti.

Siamo coinvolti in numerosi progetti in ambito privato e civile, non ci poniamo limiti sulle potenzialità della nostra azienda e, nei mesi-anni a venire offriremo impianti sempre più all’avanguardia. Siamo aperti a collaborazioni costruttive improntate sul raggiungere obiettivi concreti mirati all’agenda 2030.

Citiamo alcuni esempi di impianti realizzati e in corso di realizzazione.

Azienda agricola GO & C. per la vendita diretta di ortaggi, sita in provincia di Asti, abbiamo realizzato un impianto con relativa serra completa di vasche fuori-suolo per la produzione orticola con tecnologia floating-system e strutture dedicate al sostegno di piante rampicanti.

Privato a Brunate (CO), realizzato impianto indoor all’interno di una grotta. Sono state inserite 7 ampie vasche per la produzione orticola. In questo spazio viene utilizzata l’atmosfera controllata: il locale è totalmente chiuso con ampie vetrate che si affacciano sul lago di Como. Sono state inserite lampade per l’illuminazione artificiale che completano il fabbisogno quotidiano di luce per i vegetali.

Privato a Frosinone, realizzato impianto con serra e vasche fuori-suolo per autoconsumo.

Aziende agricole in provincia di Torino e Vercelli a cui abbiamo realizzato impianti per la vendita mirata di orticole a ristoranti e distribuzione diretta.

Ad oggi, la ricerca all’interno dell’azienda sta andando oltre, e finite le sperimentazioni, implementeremo il nostro parco proposte.

Progetti in corso:

  • Sangano (TO): progetto per la bonifica di una ex polveriera allo scopo di promuovere attività formative improntate sul green per offrire occupazione a persone svantaggiate, occasioni di apprendimento per le scuole e valorizzazione del territorio
  • Comune in Basilicata: progetto di un piccolo villaggio eco-friendly auto-sostenibile, grazie ad impianti fuori-suolo in ampie serre di vetro, allevamento caprino, apicultura, ecc.

Sul filone della Basilicata, stiamo elaborando progetti simili in provincia di Alessandria e di Bergamo dove verrà posta particolare attenzione alla realizzazione di strutture adeguate volte al recupero dei diversamente abili.

In Sicilia e comuni del Piemonte, sono in corso progetti per la realizzazione di impianti acquaponici finalizzati alla ricollocazione di persone svantaggiate.

Sono in corso accordi con enti per promuovere la formazione di conduttori e tecnici.

Quali sono le differenze tra il sistema Idroponico e Acquaponico?

Nonostante i due metodi di coltivazione fuori-suolo possano considerarsi per alcuni aspetti simili, presentano rilevanti differenze. Una di queste è rappresentata dalla parola ecosistema:

  • Nell’acquaponica si forma a tutti gli effetti un ambiente potenzialmente a ciclo chiuso o circolare (non necessita di ricorrenti input dall’esterno per sostenersi); si creano equilibri dove gli organismi coinvolti vivono anche grazie agli scarti di altri organismi. Proprio come in un ambiente naturale.
  • L’idroponica necessita di ambienti sterili, illuminazione principalmente artificiale, automazione per il controllo della produzione, aggiunte periodiche di nutrienti e altrettanto periodici smaltimenti di soluzioni nutritive esauste (rifiuti speciali).
  • Nell’acquaponica non sono consentiti interventi con fitofarmaci antiparassitari, antibiotici, antifungini, ecc. Questo aspetto può risultare un pregio ed una criticità al tempo stesso.

Risulta essere un grandissimo pregio per:

  • Consumatori: che avranno sulle proprie tavole prodotti vegetali sani e senza residui.
  • Ambiente: con il rispetto della biodiversità in tutte le sue forme (equilibrio insetto-pianta, insetto-insetto, pianta-microrganismi, minerali-pianta, ecc.).

La criticità è data dalla lotta a eventuali patologie: per esempio in caso proliferazione di insetti patogeni all’interno dell’impianto, sarà necessaria una più lunga lotta biologica.

(combattere un insetto patogeno con un altro insetto suo diretto antagonista per mantenere la presenza di parassiti al di sotto della soglia di danno commerciale del prodotto coltivato rispetto ad un rapido ed efficace trattamento mediante fitofarmaci). Sono previste soluzioni naturali, già in uso nelle coltivazioni tradizionali, quali macerati o infusi.

In idroponica sono consentiti e vengono effettuati tutti gli interventi richiesti dalla situazione.

Viene quindi annullato il danno commerciale al prodotto coltivato (con un maggior guadagno per l’agricoltore sul prodotto venduto); ma i trattamenti saranno presenti nella pianta, nella soluzione nutritiva e talvolta anche sulla superficie del vegetale. Inoltre, in caso di diagnosi tardive di patologie, malfunzionamenti di filtri o sensori, l’intero sistema idroponico verrà contaminato, con il rischio di perdite anche del 100% della produzione.

Perché non usare la terra?

La terra se sfruttata nel modo corretto rappresenta una delle risorse più importanti sul Pianeta. Dalla terra è nata l’agricoltura e di conseguenza la civiltà umana moderna. Dalla notte dei tempi “terra” è sinonimo di vita, produzione, fertilità. In passato ci sono state carestie che hanno messo in pericolo l’esistenza di molte civiltà proprio per l’errata gestione dei suoli.

Grazie a millenni di studi la nostra epoca è florida. Sono state messe a punto tecniche di coltivazione sempre più all’avanguardia, tecniche di selezione genetica, concimazioni, lavorazioni del terreno, ecc. per aumentare le produzioni e garantire a tutti una adeguata alimentazione. Proprio grazie al progresso della scienza si è però venuti a conoscenza di criticità che possono gravare su di noi e sulle generazioni future.

Lo sfruttamento intensivo, abbinato ad un errato uso di concimi, diserbanti, antiparassitari e lavorazioni fisiche del terreno, ha portato ad un progressivo squilibrio al suo interno con molti problemi al seguito. A ciò si unisce la popolazione mondiale in continua crescita, le stime basate su algoritmi evidenziano un futuro difficoltoso se sostenuto dal sistema economico odierno con le attuali superfici destinate all’agricoltura.

I sistemi fuori-suolo e dunque anche l’acquaponica, permettono una produzione vegetale intensiva senza il rischio di depauperare il terreno, con l’utilizzo delle risorse a disposizione in maniera oculata.

Un esempio: “non sfruttando la terra, tali sistemi rendono più difficile l’insediamento di insetti patogeni dannosi per le colture che in alcuni casi non riusciranno a completare il loro ciclo biologico, inoltre non saranno necessarie lavorazioni del terreno con i relativi costi di macchinari e manodopera, ed anche in questo caso le emissioni di gas in atmosfera saranno preservate”.

Cos’è un floating system?

Il floating-system utilizzato negli impianti è caratterizzato dall’impiego di vasche rivestite da teli di materiale ecologico. La struttura contiene l’acqua, i pesci, e le zattere flottanti in cui saranno alloggiate le orticole, tutti i materiali sono certificati per contatto con gli alimenti.

Questo sistema è ottimale per l’allevamento di numerose orticole come lattuga, spinaci, biete, ravanelli.

Con l’utilizzo di strutture dedicate, sarà possibile anche la coltivazione di vegetali rampicanti o bisognosi di sostegno quali pomodori, zucchini, peperoni, melanzane, piselli, cavoli, ecc.

Il floating-system è un sistema particolarmente adatto per la coltivazione di prodotti destinati alla vendita a km 0, in quanto assicura elevate produzioni ed ottime caratteristiche qualitative del vegetale (sapore originale, croccantezza, succosità, ecc.).

La tecnica vedrà nel prossimo futuro una applicazione importante su larga scala anche nel comparto floricolo, infatti tali impianti non richiedono tecnologie molto sofisticate e consentono di ridurre notevolmente i costi di produzione.

Cos’è l’urban farming?

L’agricoltura urbana consiste nel coltivare, trasformare e distribuire alimenti all’interno di contesti urbani come città, villaggi, ecc., e può prevedere allevamento di animali, acquacoltura e orticoltura in contesti urbani o peri-urbani. L’urban framing è praticata per produrre reddito e assicurare un adeguato approvvigionamento alimentare, ma anche per scopi ricreativi e formativi. Possono essere sfruttati tetti, parchi, giardini e aiuole; il tutto per rendere più sostenibili e green le città e più piacevole la permanenza all’interno di esse.

Coltivazioni innovative in terra e fuori suolo trovano ampio impiego e diventano materiale di studio e sperimentazione per gli istituti e le aziende.

Il contadino urbano rappresenta una tendenza: quella di portare l’agricoltura nelle grandi metropoli per garantire prodotti a km0 e per ridisegnare il tradizionale stile di vita cittadino; determinando un cambiamento nello stile di vita personale e tornare all’antico contatto con la natura che, sempre più studi, stanno dimostrando l’importanza di tale interazione: uomo-ambiente-natura.

In Italia come in numerosissime grandi imprese in tutto il mondo, le aziende si strutturano per ospitare sistemi di coltivazione vegetale su tetti, aree esterne ed interne per offrire una maggiore qualità del lavoro ai propri dipendenti e fornire un ambiente più rilassante e momenti di svago che richiamino alla natura.

In Asia, a Bangkok il Rangsit campus della Thammasat University è stato trasformato nel più grande tetto urbano del continente. Tale Ateneo è stato suddiviso in terrazzamenti che ospitano coltivazioni di vario genere e creano microclimi particolarmente adatti per insetti ed uccelli impollinatori, oltre a sistemi per la raccolta delle acque e sfruttamento dell’energia solare.

A Tokyo i giovani contadini supportati dal governo locale producono ortaggi bio in aree recuperate della città.

A New York un grandissimo gruppo di contadini urbani sfrutta i tetti della città per produrre ortaggi da distribuire nei mercati della zona, con arnie disposte nei punti strategici per promuovere i preziosi insetti impollinatori.

A seguito di fatti già consolidati riguardanti questo movimento mondiale, il tutto unito alla domanda di prodotti agricoli che aumenterà rapidamente nei prossimi decenni insieme alla popolazione in crescita di numero e di reddito pro capite, tale ambito sarà il principale protagonista negli anni a venire e dunque meritevole di approfondimento.

Tuttavia, le sollecitazioni ambientali biotiche e abiotiche, come gli agenti patogeni delle piante, le fluttuazioni improvvise della temperatura, la siccità, la salinità del suolo e l’inquinamento da metalli tossici, compromettono la produttività delle colture e portano a perdite significative nella resa agricola su scala mondiale; per esempio gli agenti patogeni delle colture e gli insetti parassiti da soli provocano una perdita di resa dell’11-30% (dato stimato riguardante le maggiori colture di interesse agrario su scala mondiale), con le maggiori perdite di raccolto osservate nelle regioni che già soffrono di insicurezza alimentare.

Gli effetti del cambiamento climatico, che aumentano la frequenza delle condizioni atmosferiche estreme e delle malattie delle piante, impongono una pressione supplementare sull’innovazione agricola. Si registra una crescente domanda di pratiche agricole sostenibili per la produzione di colture con maggiore resa e qualità.

L’agricoltura in ambienti controllati o in orti su tetto, ha dimostrato che il rendimento della biomassa vegetale può essere aumentato significativamente attraverso il controllo dei microclimi. La crescente importanza dell’agricoltura, per soddisfare la domanda alimentare globale, richiede un aumento concomitante della nostra comprensione di come le piante crescono e si adattano all’esterno affinché tali pratiche di allevamento siano efficaci.